Mentre il Parlamento discute il nuovo disegno di legge sul fine vita, l’Associazione Luca Coscioni lancia l’allarme: questa proposta cancella diritti già acquisiti.
Non sarà più possibile accedere al suicidio medicalmente assistito nelle strutture pubbliche: tutto sarà demandato al settore privato.
I tempi di attesa? Fino a 240 giorni.
Chi non può autosomministrarsi i farmaci, come molte persone con disabilità gravissime, verrà escluso.
Marco Cappato lo ha detto chiaramente: è un tentativo di restringere, burocratizzare e privatizzare un diritto riconosciuto dalla Corte Costituzionale nel 2019.
La risposta? Una proposta di legge popolare e, se necessario, nuove azioni di disobbedienza civile.
C’è tempo fino al 17 luglio per firmare.
Morire con dignità non può diventare un privilegio per pochi.
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