Ieri l’amico fedele Maurizio Nada mi invia in un messaggio privato in Facebook l’annuncio di un casting per una mini serie sulla RAI. Il motivo è che nel cast cercavano una persona disabile. Fin qui nulla di cui lamentarsi. Anzi, ce ne fossero di più di possibilità di apparire in TV non solo per chiedere fondi o donazioni ma pure per film o serie televisive. E magari un giorno pure in una pubblicità dove un disabile si lava i denti. È sì, pure noi ce li laviamo. Il problema dell’annuncio è la tipologia del disabile cercato: deve ispirare tenerezza. Ci risiamo con gli stereotipi del disabile coccoloso, teneroso e via dicendo. Ho pubblicato ieri sia l’annuncio che il mio commento. Lo vedete sotto.
La redazione di Next Quotidiano, che mi segue, lo ha pubblicato ieri: Casting Rai Disabili Trasmettono Tenerezza citando anche il mio esplicativo hashtag #TeneroStoCazz . L’amico Maurizio aveva scritto anche alla responsabile del casting Luana Velliscig che oggi ha risposto chiedendo scusa.
Buongiorno Maurizio,
ha assolutamente ragione, nel pieno del lavoro non ho pensato due volte a quello che stavo pubblicando.Ovviamente non era quello l’intenzione che volevamo dare.Mi son accertata che quella frase sia stata rimossa dall’annuncio pubblicato.Spero che lei possa accettare le mie scuse.Rimango a disposizione
Mi fido della buona fede. Purtroppo l’abitudine sociale culturale fa agire a volte in modo involontariamente disastroso. Si è scusato anche il Direttore della Film Commission sottolineando che nel loro annuncio non era scritto così.
Gentile Maurizio Nada,
grazie per la segnalazione della pagina in questione, che come vede non è da noi gestita, capiamo il suo condivisibile dispiacere per la frase in questione – che in effetti come vede non è stata riportata in quei termini sul ns. sito, nel mentre abbiamo comunicato direttamente una posizione analoga alla sua alla casting director da cui abbiamo ricevuto la comunicazione del casting, la quale ci assicura che non intendeva mancare di rispetto a nessuno, invitandola comunque a correggere prontamente la comunicazione in oggetto.
Come scritto in altre occasioni, “… poichè Film Commission Torino Piemonte nel suo lavoro non considera solo la ricaduta economica e occupazionale sul territorio, ma riconosce al cinema e alla televisione un ruolo fondamentale dal punto di vista sociale e culturale, e, pur non operando censure e non intervenendo direttamente nelle scelte editoriali, dichiaratamente non sostiene progetti a contenuto pornografico o razzista, che facciano apologia di violenza, che siano contrari al rispetto dei diritti umani, dei diritti degli animali, alla sicurezza delle persone, alla libertà di espressione, anzi, ha un suo specifico nel sostegno alla produzione più impegnata in ambito sociale”.
Cordialmente,
Oggi vedo che molti giornali hanno ripreso la notizia. Alcuni citandomi, altri no, come LA STAMPA dove riporta un video di Gianluca Nicoletti che echeggia il mio grido e non viene citato da dove tutto è nato. Cosa che invece fa REDATTORE SOCIALE dove riporta il video di Nicoletti ma raccontata tutta la storia dall’inizio sottolineando “vengono prese in prestito le parole di Ulivieri“. Non che tenga particolarmente a certe paternità però per onestà intellettuale sarebbe carino citare.
Grazie.
sei un tesoro non nel senso di tenero ma di prezioso, grazie di esistere
Grazie Maria 🙂