- Depenalizzazione penale (2022)
- Introduzione di pieni diritti del lavoro (2024, in vigore dal 1 dicembre 2024)
Di seguito trovi i punti chiave, il quadro normativo, gli obblighi per le parti, l’impatto pratico e i nodi ancora aperti.
1. Da “zona grigia” a depenalizzazione (Legge 18 marzo 2022)
- Contesto pre‑riforma – Offrire o acquistare servizi sessuali non era illecito, ma tutta l’attività “intorno” (affitto di stanze, gestione di locali, servizi bancari, ecc.) era punita come sfruttamento secondo l’art. 380 del Codice penale. Di fatto impediva di lavorare in sicurezza e di accedere a servizi di base.
- La riforma – Con la “Programme Law” approvata il 18 marzo 2022 e in vigore dal 1 giugno 2022 sono stati abrogati gli artt. 380‑382: non è più reato fornire locali, trasporti, contabilità o altre attività a chi esercita il sex work, purché non vi sia coercizione o tratta. Restano invece penalmente puniti lo sfruttamento di minori, la tratta e la violenza.
- Effetti immediati – I/le sex worker autonom* possono ora aprire un conto in banca, stipulare affitti e assicurazioni senza rischi di incriminazione dei terzi; resta possibile lavorare come indipendenti oppure passare a un contratto di lavoro subordinato qualora la legge successiva lo consenta.
La legge sul contratto di lavoro per i servizi sessuali (3 maggio 2024)
Dato essenziale | Contenuto |
Titolo ufficiale | Loi du 3 mai 2024 portant des dispositions en matière du travail du sexe sous contrat de travail |
Pubblicazione | Moniteur belge 6 giugno 2024, n. 2024202750 [oai_citation_attribution:4‡Bienvenue sur Etaamb |
Entrata in vigore | 1 dicembre 2024 |
Obiettivo | Equiparare i/le sex worker dipendent* agli altri dipendenti: piena previdenza, maternità, malattia, disoccupazione, pensione, ferie pagate. |
2.1 Diritti inderogabili delle/dei lavoratori
- Rifiuto del cliente o dell’atto senza sanzioni; licenziamento nullo se motivato dal rifiuto.
- Interruzione immediata dell’atto in qualsiasi momento.
- Recesso dal contratto in qualunque momento senza penale, mantenendo il diritto alla disoccupazione.
- Copertura completa di sicurezza sociale (malattia, maternità, infortuni, pensione).
2.2 Obblighi dell’employer autorizzato
Obligo principale | Dettagli |
---|---|
Licenza federale | Concessa solo a soggetti con sede in Belgio e fedina penale priva di violenze sessuali, tratta, frode, ecc. |
Sicurezza | Pulsante d’allarme in ogni stanza o dispositivo mobile se l’attività avviene fuori sede. |
Benessere sul lavoro | Fornitura di biancheria pulita, preservativi e materiale igienico; accesso 24/7 a sindacati, UTSOPI e ispettorato. |
2.3 Regolamenti attuativi (Arrêtés royaux)
- 12 ago 2024 – Comitato paritetico per il dialogo sociale (contrattazione collettiva).
- 12 set 2024 – Designazione dei servizi ispettivi.
- 20 ott 2024 – Procedura di riconoscimento dei datori di lavoro + norme su salute/sicurezza.
- In attesa – Decreto su malattie professionali e su ulteriori tutele. (UTSOPI, Bienvenue sur Etaamb | Index Global)
3. Applicazione pratica e primo bilancio (dic 2024 → apr 2025)
- Il 1 dicembre 2024 il Belgio è diventato il primo Paese UE a permettere contratti di lavoro formali per i/le sex worker (solo la Nuova Zelanda ha un modello comparabile). (euronews, AP News)
- Prime assunzioni: club e agenzie di Bruxelles, Anversa e Liège hanno iniziato a registrare dipendenti, dando accesso immediato a ferie e contributi pensionistici. (Latest news & breaking headlines)
- Reazioni
- Positive – UTSOPI e IPPF EN parlano di “rivoluzione nella tutela” e riduzione del rischio di abuso. (UTSOPI, IPPF Europe & Central Asia)
- Critiche – Gruppi abolizionisti temono la “normalizzazione” dello sfruttamento; restano escluse le persone senza permesso di soggiorno. (Latest news & breaking headlines, Le Monde.fr)
4. Nodi aperti nel 2025
- Sex worker migranti irregolari – La nuova cornice tutela solo chi è in regola con il permesso di lavoro; le ONG segnalano rischi di marginalizzazione.
- Regolamentazione comunale – Alcuni comuni usano requisiti “igienico‑sanitari” molto restrittivi che possono di fatto spingere di nuovo nell’irregolarità.
- Stigma e reinserimento – Pur con l’anonimato garantito (contratti “Horeca” generici), molte/i lavoratrici e lavoratori temono discriminazioni future.
5. Confronto con altri modelli europei
Paese | Modello | Principali differenze con il Belgio |
---|---|---|
Germania / Paesi Bassi | Legalizzazione con licenze locali; tante restrizioni | Più tasse e burocrazia, meno diritti salariali rispetto al Belgio |
Svezia / Francia | “Modello nordico” (clienti penalizzati) | In Belgio l’acquisto non è reato; focus su diritti lavorativi |
Spagna / Italia | Assenza di quadro nazionale, forte frammentazione | Il Belgio offre un riferimento per futuri dibattiti di riforma |
6. Cosa aspettarsi
- Entro fine 2025 si attendono i decreti su malattie professionali e su formazione‑ricollocazione per chi abbandona il settore.
- Il Ministero del Lavoro prevede un monitoraggio annuale con dati su contratti, ispezioni e salute.
- Le associazioni chiedono di estendere la copertura a chi lavora via webcam e alle/gli immigrat* senza status regolare.
Sintesi
La riforma belga combina piena depenalizzazione (2022) e integrazione nel diritto del lavoro (2024). Il risultato è un sistema che:
- elimina il rischio penale per chi fornisce servizi al settore,
- offre ai/alle sex worker gli stessi diritti di qualsiasi dipendente,
- mantiene la repressione di sfruttamento, tratta e prostituzione minorile,
- affida allo Stato un ruolo forte di ispezione e mediazione.
I prossimi mesi diranno se i decreti attuativi e le politiche locali riusciranno a estendere queste tutele a tutte le persone che vendono servizi sessuali, senza ricadute in termini di esclusione o nuova clandestinità.