In questo articolo vi racconto cosa mi è successo nel mese di febbraio. Il racconto è preso dai miei social.
1° febbraio 2023
Ed eccoci qua.
Nei film capita che si parta da un’immagine per poi fare un passo indietro e raccontare cosa sia successo per giungere a quell’immagine. Nel mio caso voglio farne molti di più di passi indietro per comprendere bene.
Iniziamo dalla nascita e da ciò che mi porto da sempre dietro: la C.M.T. – 1A . Una patologia neuropatica che colpisce i nervi e per induzione i muscoli. Di solito non è particolarmente aggressiva, almeno non quanto con me. È ereditaria. Ce l’ha mia madre ma in lei non si nota per nulla. La piccola Sophie, se ve lo state chiedendo, non c’è l’ha.
Dall’età di 2 anni non cammino e il mio corpo non solo si è distorto ma è certamente più debole sia ai muscoli sia ai polmoni.
Nonostante ciò ho sempre vissuto al massimo, in senso positivo ma anche negativo. Ad esempio dai 20 anni in poi non ho più fatto visite. Esercizi. Prevenzione. Come se non bastasse questa stupidità ne ho aggiunta un’altra: fumare. Ho fumato fino a 14 anni fa. Bravo coglione.
…ho vissuto con il filo di respiro che può avere una persona mentre dorme o addirittura, come mi ha detto una dottoressa del reparto intensivo dell’ospedale Maggiore di Bologna, una persona in coma. Eppure, a me bastava. Chiaro, ogni influenza con catarro dovevo stare molto attento ma il mio corpo ha sempre superato tutto…
…a dicembre arriva l’ennesimo virus dall’asilo di Sophie. Lei si ammala, mia moglie idem e dopo 10 giorni tocca a me.
Sapevo che con una bambina avrei dovuto difendermi di più perché i virus aumentavano. Però malgrado la preoccupazione ho seguito l’iter di sempre. Antibiotici. Aerosol. Aspettare.
Sembrava tutto finito quando una notte inizio a respirare male e velocemente. Il giorno dopo il medico mi prescrive aerosol per dilatare i polmoni…dopo 4 giorni non ci sono miglioramenti ma peggioro. Decido di chiamare il 118.
Finisco nel reparto intensivo con una maschera per aiutare i polmoni a espandersi.
Praticamente ho avuto un versamento che mi comprimeva il polmone destro: 900 ml. di liquidi.
Si procede dunque con il togliere il liquido e dopodiché utilizzare maschere che aiutano a far ampliare il polmone compresso. La prima maschera che provo è quella che vedete, la total face. Non è facile da gestire perché ti comprime molto e procura dolore al volto. Per fortuna ce ne sono altre e il giorno dopo arriva lo pneumologo che me ne porta di altri tipi.
…non voglio tediarvi troppo ma molto altro c’è da raccontare e soprattutto da imparare.
La vita è quel soffio che ti mantiene vivo. Un soffio troppo spesso maltrattato, bistrattato, come se nulla lo dovesse scalfire, fermare. Non è così. Rispettate quel soffio. Rispettate la vita. Rispettate anche chi decide quanto fare in modo di mantenere quel soffio.
To be continued….
Grazie a mia moglie. Una donna di una forza unica al mondo.
Per farvi capire. Questa è un’altra versione di maschera che aiuta il mio polmone destro a espandersi e buttare fuori anidride carbonica.
La devo usare 2 ore al mattino. 2 ore il pomeriggio e la notte quando dormo.
La macchina da letteralmente dei colpi d’aria che spinge nei miei polmoni. Chiaro che di notte è decisamente il momento più complicato indossarla ma anche il più importante importante perché mentre si dorme si produce più anidride carbonica.
AGGIORNAMENTO 18 febbraio
la maschera per adesso dovrò portarla “solo” la notte. Vedremo in futuro.
Un caro saluto, un’affettuoso saluto. Forza sempre
Grazie Mara!